Il 12 marzo 2025, il Comitato Unico di Garanzia dell’INPS ha organizzato l’incontro “Diversità, pari opportunità e lavoro: diritti e nuove sfide”, presso la storica sede INPS di Palazzo Wedekind, sul tema delle pari opportunità nel lavoro, con la partecipazione di esponenti di primo piano dell’Istituto e del mondo istituzionale italiano. Durante il convegno sono emerse le difficoltà ancora presenti in Italia per raggiungere una piena uguaglianza di genere, come evidenziato dalla posizione dell’Italia al 87° posto nel Global Gender Gap Index 2024.
Le dichiarazioni del Presidente dell’Inps
Su questo tema il Presidente dell’INPS, Gabriele Fava, ha dichiarato: “Le disuguaglianze nel mondo del lavoro non solo perdurano nel tempo, ma influenzano anche i diritti delle donne e la loro sicurezza economica futura, in particolare in relazione alle pensioni. L’INPS ha un ruolo fondamentale nel sostenere politiche di genere attraverso misure specifiche. Stiamo valutando la proposta di nidi di prossimità, anche nei condomini, per favorire la conciliazione tra lavoro e vita familiare. Inoltre, insieme al Presidente dell’ARAN, stiamo esplorando l’introduzione di misure nei contratti collettivi per agevolare il ritorno al lavoro delle donne vittime di violenza e di chi è assente per lunghi periodi a causa di gravi motivi di salute”.
Le considerazioni del Direttore Generale di INPS
Sullo stesso tema anche le considerazioni del Direttore Generale dell’INPS, Valeria Vittimberga, che ha ricordato come “la conciliazione tra impegni lavorativi e vita privata ha effetti positivi sulla produttività. Questo principio è stato testato in INPS, e crediamo che possa essere applicato con successo anche nel settore privato. È cruciale fornire servizi che supportino la genitorialità e incentivare l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro”.
Sullo stesso tema le dichiarazioni dell’Aran e del Presidente del CUG Inps
Antonio Naddeo, Presidente dell’ARAN, ha approfondito le questioni legate alla parità di genere dal punto di vista normativo e pratico, sottolineando che “sebbene i contratti collettivi stabiliscano il principio di pari retribuzione per le stesse mansioni, è fondamentale monitorarne la sua applicazione concreta, in particolare nei sistemi di valutazione delle performance individuali, che talvolta penalizzano le donne, con effetti negativi sulla loro retribuzione variabile”.
Maria Giovanna De Vivo, Presidente del CUG INPS, ha insistito sull’importanza di integrare la parità di genere come principio fondante della cultura organizzativa, affermando che “perché i cambiamenti siano davvero efficaci e duraturi, è necessario che siano parte integrante della struttura e dei processi aziendali”.
L’INPS nel 2022 ha ricevuto la certificazione di parità di genere, che ha avviato un programma di monitoraggio continuo, basato su indicatori specifici (KPI). Le principali aree di intervento riguardano: la conciliazione tra lavoro e vita privata, la parità salariale, l’inclusione e la lotta contro ogni tipo di discriminazione.